venerdì, aprile 28, 2006

C. De Sica

"Mi piace variare nel mio lavoro, conferire sfumature ogni volta diverse alla mia interpretazione. Per questo il pubblico mi ama, e non si stufa mai di quello che faccio. E' come una continua evoluzione. Nei miei ultimi lavori, ad esempio, quando dico "anvedi che tettone" aspiro molto di più la doppia T."